In tema di idoneità ai concorsi pubblici per l’accesso alle carriere delle Forze Armate e di polizia, uno dei requisiti di sbarramento e di non idoneità che più preoccupa i candidati è certamente quello della presenza sul corpo di uno o più tatuaggi. Infatti, oggigiorno è invalsa l’abitudine per i più o meno giovani, di farsi fare dei tatuaggi senza però sapere che possono essere causa di esclusione concorsuale futura. Purtroppo, in giovane età, non tutti sanno che la presenza di un tatuaggio potrebbe creare non pochi problemi per accedere ai concorsi per l’accesso nell’Arma dei Carabinieri, nella polizia, nella Guardia di Finanza o comunque più in generale per accedere nelle scuole di formazione delle forze armate e forze di polizia (accademie, scuole marescialli e scuole di formazione).
Molto spesso vengono poste agli Avvocati Maiella e Carbutti - esperti in ricorsi avverso procedure selettive in concorsi pubblici - quali possono essere i motivi di esclusioni, se un tatuaggio possa rappresentare motivo di non idoneità o se ancora, in presenza di un tatuaggio, quali siano le caratteristiche per poter superare le visite mediche.
Infatti, molti bandi di concorso prevedono delle forti limitazioni in merito alla presenza di tatuaggi sul corpo. Limitazioni che nel corso degli anni si sono fatte sempre più stringenti.
Tuttavia, come spesso accade nei ricorsi amministrativi, non sempre gli orientamenti sono costanti nel tempo e seguono un filone consolidato.
È il caso di una recentissima e ultima sentenza del TAR Lazio che ha visto condannare l’amministrazione alle spese di giudizio e quindi accogliere un ricorso in merito all’esclusione del candidato per la presenza di tatuaggi in parti non visibili indossando le uniformi di servizio. La sentenza ha quindi dichiarato l'illegittimità dell'esclusione e della graduatoria conclusiva, riammettendo il giovane candidato.