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DIRITTO MILITARE - DIRITTO PENALE MILITARE - CONCORSI PUBBLICI - DIRITTO DEL PUBBLICO IMPIEGO

MILANO - ROMA - VERONA

Sottrazione di munizionamento e conseguenze penali

Lo Studio legale degli avvocati esperti in diritto militare Maiella e Carbutti affronta un'importante tematica legale: il reato di acquisto o ritenzione di effetti militari previsto dall'articolo 166 del Codice penale militare di Pace. In questo articolo approfondiremo anche l'istituto del ritiro cautelativo e le possibili conseguenze per gli operatori di polizia in caso di violazione delle procedure di ritiro cautelativo.

In particolare, cosa prevede il reato di acquisto o ritenzione di effetti militari? Quando si configura? Quali provvedimenti può adottare l'Amministrazione al fine di limitare l'utilizzo degli effetti militari? Quando gli operatori incaricati del ritiro cautelativo possono commettere il reato di abuso di ufficio (art. 323 c.p.)?

Reati militari commessi dai subordinati: insubordinazione con violenza e minaccia - Artt. 186 e 189 c.p.m.p.

In questo articolo, esploreremo due dei reati più comuni commessi dai subordinati: l'insubordinazione con violenza (art. 186 c.p.m.p.) e l'insubordinazione con minaccia o ingiuria (art. 189 c.p.m.p.). Spesso poco conosciuti, questi reati possono manifestarsi in situazioni che fanno parte della vita quotidiana degli ambienti militari. Approfondiremo le caratteristiche di tali reati, l'elemento soggettivo e l'importanza di affidarsi a un avvocato specializzato in diritto penale militare, come gli avvocati Selene J. G. Maiella e Pasquale Carbutti, per una corretta difesa e assistenza legale. 

In altri articoli abbiamo trattato di alcuni dei reati più comuni che possono essere commessi dai superiori gerarchici nei confronti dei subordinati. In particolare, abbiamo trattato gli articoli relativi alla violenza contro un inferiore (art. 195 c.p.m.p.) e alla minaccia o ingiuria contro un inferiore (art. 196 c.p.m.p.), ricompresi nel più ampio campo dell'abuso d'autorità .

Continua a leggere per comprendere meglio queste questioni delicate e complesse all'interno dell'ambito militare.

Abuso d'autorità nel diritto militare: reati e pene per violenza, minacce e ingiurie contro inferiori - Violenza (art. 195 c.p.m.p.), Minaccia e Ingiuria (art. 196 c.p.m.p.) contro un inferiore

In questo articolo approfondiamo il concetto di abuso di potere nel diritto militare, esaminando i reati di violenza, minaccia e ingiuria contro inferiori. Analizziamo le pene previste e l'elemento soggettivo coinvolto, esplorando anche l'uso di espressioni gergali o di caserma come fattori rilevanti. Affidati agli esperti avvocati Selene J. G. Maiella e Pasquale Carbutti per la consulenza in materia di Diritto Penale Militare.

In ambito militare e più specificatamente nel diritto militare si sente spesso parlare di abuso d'autorità da parte del superiore gerarchico, sia esso Comandante di squadra / plotone / Compagnia / Reparto / corpo. In realtà non tutti conoscono il vero significato dell’abuso d'autorità e a quale reato specifico si colleghi. Infatti, per la configurabilità dei reati connessi con l’abuso d'autorità bisogna approfondire ciascuna singola fattispecie e quindi comprendere se possano essere o meno inquadrabili quali autonomi reati, o se, invece, costituiscono ben altre forme delittuose contemplate in altre parti del codice penale militare di pace ovvero in quello ordinario.

I reati più importanti sono certamente quelli contemplati dall’art. 195 c.p.m.p. “ Violenza contro un inferiore” e dall’art. 196 c.p.m.p. “Minaccia o ingiuria ad inferiore”. Un discorso a parte, sebbene strettamente connesso con i due articoli in precedenza nominati, merita l’art. 199 c.p.m.p. “Cause estranee al servizio o alla disciplina militare”.

Forzata consegna. Chi può commetterla?

Nell’ambito militare si sente spesso parlare di Violata e Forzata consegna, ma in realtà quando si concretizzano? Quali sono i presupposti soggettivi ed oggettivi? Ma soprattutto quando si commettono i reati di violata e forzata consegna? Quali sono le differenze?

Lo studio degli avvocati militari, esperti in diritto militare, Pasquale Carbutti e Selene Maiella hanno provato a dare una concreta risposta alle domande poste da molti clienti. In prima battuta si darà una definizione dei reati partendo dalla disciplina contenuta nel Codice Penale Militare di Pace.

Cause di giustificazione nel diritto penale militare: differenze e applicazioni rispetto al rito ordinario

Nell'ambito del diritto penale militare, le cause di giustificazione rivestono un ruolo di fondamentale importanza. A differenza del diritto penale ordinario, il contesto militare presenta specifiche peculiarità legate all'ordinamento militare stesso. In questo articolo, gli avvocati Maiella e Carbutti, esperti in diritto militare, esploreranno le cause di giustificazione presenti nel codice penale militare di pace. Si analizzeranno le differenze rispetto alle disposizioni del rito ordinario e vedremo a quali reati si applicano tali cause. Approfondiremo in particolare l'esercizio di un diritto e l'adempimento di un dovere, l'uso legittimo delle armi, la difesa legittima delle armi e i casi particolari di necessità militare. Attraverso questa disamina, cercheremo di comprendere come queste cause di giustificazione influiscano sulla determinazione della punibilità del militare in sede penale militare. Affidarsi a esperti, come gli avvocati Maiella e Carbutti, è fondamentale per una corretta valutazione delle circostanze specifiche e delle eventuali cause di giustificazione che possono influenzare il giudizio.

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